IL LIBRO. Manuel Tranquilino Bastos "O Semeador de Orquestras – História de um Maestro Abolicionista” di Jorge Ramos
Antonella Rita Roscilli
“O Semeador de Orquestras – História de um Maestro Abolicionista” (Il seminatore di orchestre - Storia di un Maestro abolizionista) è il titolo del nuovo libro dello scrittore, ricercatore e giornalista Jorge Ramos, brasiliano dello stato di Bahia. E' stato pubblicato in Brasile dalla casa editrice SolisLuna. Si tratta della biografia di Manuel Bastos Tranquilino (1850-1935), il quale scese nelle strade della sua città, Cachoeira (regione del Recôncavo nello Stato di Bahia), insieme a tutta la sua orchestra Lyra Ceciliana, seguito da una folla immensa, per festeggiare con la musica la firma di una importante legge che ufficialmente liberava gli afro brasiliani dallo stato di schiavitù. Era il 13 maggio 1888.

La legge era stata denominata Lei Áurea e venne firmata proprio in quella storica giornata dalla principessa Isabel, figlia dell'imperatore Dom Pedro II. E’ da notare che la moglie di Dom Pedro II, madre di Isabel, era l’imperatrice Teresa Cristina, figlia di Francesco di Borbone, membro del ramo italiano della Casa dei Borbone, erede del Regno delle Due Sicilie. Più tardi quest'ultimo divenne noto con il nome di re Francesco I.    

Il Maestro Tranquilino Bastos era figlio di una schiava liberata e di un portoghese. Era un personaggio singolare per l'epoca. Era un vegetariano e si curava con l’omeopatia, che veniva utilizzata per fornire aiuti alle popolazioni bisognose. Oltre ad essere un grande musicista, si occupava anche di giornalismo e divenne noto nel Recôncavo soprattutto per la pubblicazione di articoli coraggiosi contro il razzismo, l'intolleranza religiosa e la persecuzione dei seguaci del Candomblé.

Con i suoi articoli anticipò tematiche considerate oggi di notevole importanza come la difesa dell'ambiente, della cittadinanza e dei diritti umani. Il libro “O Semeador de Orquestras – História de um Maestro Abolicionista” raccoglie tutti i suoi testi, nei quali condanna la corruzione elettorale, rappresentata dal voto-de-cabresto[1], i coronéis, lo sfruttamento del lavoro da parte del capitale, il militarismo e la dittatura, con riferimento ai primi governi di quella Repubblica che lui, essendo un monarchico convinto, criticava aspramente,  considerando la deposizione e l’esilio di Don Pedro II solamente una “ingratitudine”.

Tranquilino Bastos fu clarinettista e insegnante di musica, direttore d'orchestra e compositore. Creò e diresse ben sei Orchestre Filarmoniche nel Recôncavo lasciandoci, inoltre, una collezione di oltre 700 composizioni, tra cui canzoni per filarmonica, testi sacri, canti patriottici e da camera. Gran parte di questa collezione, tra cui partiture originali, è conservata nel Settore delle Opere Rare della Biblioteca Pubblica di Bahia, a disposizione dei ricercatori. Le sue creazioni musicali sono tema di master e tesi di dottorato di vari alunni e docenti della Scuola di Musica dell’Università Federale di Bahia-UFBA.

Tra coloro che si sono occupati del grande Maestro vi sono tre ricercatori che hanno studiato in modo approfondito la sua opera, analizzandola in lavori e ricerche di specializzazione accademica. Costoro appaiono nel libro di Jorge Ramos e hanno dato la loro preziosa testimonianza. Si tratta di Fred Dantas, etnomusicologo e docente; Pablo Sotuyo Blanco, maestro e professore di musica della UFBA; Alves Juvino, dottore in Pedagogia Musicale e attuale docente presso l'Università Federale di Maranhão. Tutti evidenziano la ricchezza “cromatica” delle musiche create da Tranquilino Bastos, “il maestro dei maestri di bande”  che, affermano, ha favorito l’influenza della musica classica europea nel repertorio delle filarmoniche baiane, con arrangiamenti e contaminazioni da partiture di opere, operette, valzer, fantasie, marce e quadriglie.   

Nel libro si dà ampio risalto all’influenza europea sulle orchestre filarmoniche di Cachoeira - la Lyra Ceciliana e la Minerva Cachoeirana -, e alla feroce rivalità che le ha viste perfino protagoniste di episodi di scontro fisico tra i loro ammiratori. Oltre a ciò, l’opera analizza il contesto economico, sociale, politico e culturale del Recôncavo ed in particolare l'evoluzione storica di Cachoeira al tempo in cui visse il Maestro. Il libro contiene la prefazione dello storico Ubiratan Castro, direttore della Fondazione Pedro Calmon di Salvador, che definisce Bastos come un cittadino-intellettuale,  nel senso migliore della parola. Eccellente nella sua arte, la musica; erudito nella comprensione di vari saperi del suo tempo, arti, scienze umane; impegnato nella difesa della cittadinanza, sia nelle cause collettive, come il movimento abolizionista, sia nella sua attivita’ per il miglioramento morale di ogni cittadino.
                                                                 
                                                                  La copertina del libro (208 p.)

Castro, nella sua prefazione, rileva come “attraverso la vita intellettuale del musicista, l'autore delinea magistralmente la vita culturale del Recôncavo, centrata su due tipi di istituzioni culturali che mobilitano le passioni e riproducono i valori civilizzatori: le filarmoniche e i giornali. Il punto alto del volume è costituito proprio dal repertorio degli ideali che formavano l’universo dell’intellettuale Tranquilino Bastos”.

Jorge Ramos, autore del libro, è baiano di Ipirà dove è nato nel 1955, ma è cresciuto nella città di Cachoeira. E’ giornalista, laureato alla Ufba, ed è stato Presidente del Sindacato dei Giornalisti Professionisti di Bahia (Sinjorba). Ha lavorato nel giornale “Diario de Noticias”, nelle TV Bandeirante, Aratu, Bahia, Santa Cruz (Itabuna) e Educativa. Attualmente dirige la Centrale di Giornalismo dell’Istituto di Radiodiffusione Educativa di Bahia (Irdeb) della TV Educativa di Bahia-TVE. E’ anche professore universitario con specializzazione in Metodologia e Didattica dell’Insegnamento Superiore alla Facoltà São Bento di Bahia. Ha insegnato alla Facoltà di Comunicação (Facom) della Ufba, nella Facoltà “2 de Julho” e nella Facoltà di Turismo di Bahia. E’ stato Sottosegretario della Comunicazione del Comune di Salvador e ha lavorato nell’Ufficio Stampa di diversi organi pubblici di Bahia, come quello del Teatro Castro Alves e dell’Istituto dell’Ambiente (IMA). Ha lavorato anche in Angola nell’area della formazione professionale in Giornalismo.
 
 


[1] Voto obbligato e imposto dai coronéis. In cambio di “favori” i coronéis esigevano che le persone votassero nei candidati indicati da loro. Chi si rifiutava era soggetto alla violenza degli “uomini di fiducia” dei coronéis: i jagunços. Questi controllavano il voto di ogni elettore perché in quell’epoca il voto era aperto, ovvero l’elettore dichiarava pubblicamente il candidato per il quale votava.

Antonella Rita Roscilli è brasilianista e giornalista. Si dedica alla divulgazione di cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa lusofona. Laurea in Lingua e Lett. Brasiliana presso “La Sapienza”, Università di Roma. Mestre em Cultura e Sociedade (Facom-Ufba). Biografa della memorialista Zélia Gattai Amado, ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato la post-fazione dell’edizione italiana di Un cappello da viaggio (ed. Sperling &Kupfer) di Zélia Gattai. Collaboratrice della "Fundação Casa de Jorge Amado" di Salvador (Bahia). Membro corrispondente dell’IGHB ("Instituto Geográfico e Histórico da Bahia") e dell a ALB-Academia de Letras da Bahia. Lavora nella RAI-Radiotelevisione italiana.